Lavorare tutto il giorno, tornare in paese, farsi ospitare ad un piano terra a lavarsi velocemente per poi mangiare, sedersi in giardino ed essere divorati dalle zanzare, mettersi il pigiama e dormire in auto per poi “svegliarsi” la mattina a pezzi e con l’umore estremamente variabile e suscettibile, passare in casa velocemente per prepararsi e andare a lavorare. Questo non è VIVERE.
Quindi, basta! Nonostante la scossa di 5.1 di ieri sera, dato che la mia casa è (per ora e speriamo lo rimanga) a posto, sono tornata a dormire nel mio letto. Ho scelto cosa indossare oggi, ho preparato le mie cosine, ho ascoltato i notturni di Chopin a basso volume e navigato un po’ in rete. Porte interne aperte, via di uscita libera, borsa con il minimo necessario a portata di “fuga” e buonanotte. SI PUO’ FARE!
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